“Life is your creation” – Daniele Sciacca

a cura di Federico Granzotto, 3AC – Liceo Classico e di Riccardo Cannizzaro, 3AS – Liceo Scientifico Tradizionale


“ROMA PITTURA EMERGENTE OGGI. A New Generation”

Partendo dal presupposto dell’ormai centralità della realtà digitale nella vita quotidiana di ciascuno di noi e ancor più del suo ruolo nella comunicazione e divulgazione di contenuti, nasce l’idea di una collaborazione tra il Collegio Pio X di Treviso e la 21 Gallery, cuore del Treviso Arts District.
“Pillole d’arte contemporanea” è il progetto del blog e podcast della scuola, “Il Pio Parlante”: i ragazzi partecipanti, a seguito di una visita alla mostra “ROMA PITTURA EMERGENTE OGGI. A New Generation”, hanno dialogato con i vari artisti ed hanno elaborato dei testi, che si potranno leggere nel blog, e delle interviste, che saranno ascoltabili su Spotify nel mese di maggio.


Daniele Sciacca, Life is your creation, 2022, olio su tela 200 x 200 cm, courtesy dell’artista

“Life is your creation” : Daniele Sciacca e una realtà fatta di plastica

“I’m a Barbie girl, in the Barbie world
Life in plastic, it’s fantastic
You can brush my hair, undress me everywhere Imagination, life is your creation”

Questi sono alcuni dei versi della più celebre canzone del gruppo dance-pop danese-norvegese degli “Aqua”: pubblicato nell’aprile del 1997, il singolo “Barbie girl” ha avuto un grandissimo successo, andando ad ironizzare sul ruolo di Barbie, la bambola innamorata di Ken.

Il brano è un dialogo tra i due personaggi, che vivono in un mondo di plastica, di immaginazione e finzione, superficiale e frivolo.

”Life is your creation” è anche il titolo dell’opera dell’artista Daniele Sciacca, classe 1994, che rappresenta una grande casa delle bambole. L’ampia tela di formato quadrato, che misura circa 2 metri per lato, è ricca di dettagli e colori sgargianti che suscitano ricordi di infanzia in coloro che si trovano davanti ad essa, grazie a tutti i giocattoli rappresentati: macchine colorate, bambole, giostre in miniatura e ovviamente una grande casa che contiene tutti i giochi. Osservando i dettagli di quest’opera vivace, ci perdiamo nei nostri ricordi di infanzia e ripensiamo quindi ad un passato accomunato da simili esperienze. Questo sostrato comune, talvolta superficiale, fa pensare ad una serie di finzioni che noi crediamo reali: “il mondo in plastica, è fantastico (…) la vita è una tua creazione”, per riprendere le parole della canzone degli Aqua. Dobbiamo costruire la nostra realtà, un po’ come Pirandello ci suggeriva nel suo romanzo “Uno nessuno, centomila”: pezzo dopo pezzo, mattone dopo mattone, la nostra identità viene a definirsi grazie all’intervento di chi si rispecchia in noi, dell’interazione con il prossimo.

Che l’opera di Sciacca abbia un intento cinico ed ironico nei confronti della realtà? Forse rischiamo di chiuderci in una casa di bambola e vedere in essa il modello e l’ambizione massima della nostra esistenza…

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